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Gli Spettri rossi potrebbero essere un elemento chiave Nel 1989, i meteorologi hanno scoperto gli "sprites". Non gli spiriti, fantasmi o folletti delle commedie di Shakespeare, ma i loro omonimi elettrici altrettanto sfuggenti. Gli spettri rossi sono delle grandi scariche elettriche all'interno delle nuvole durante le tempeste che provocano un bagliore nell’atmosfera superiore, un po’ come una lampadina fluorescente. I meteorologi hanno già stabilito che probabilmente non si trovano soltanto sulla Terra. In realtà, questa forma sfuggente di “spiriti” potrebbe essere comune in tutto il sistema solare. Ora, i ricercatori della Tel Aviv University si chiedono se la presenza di questi spettri rossi su altri pianeti potrebbe indicare anche la presenza di materiale organico nelle loro atmosfere.
Sebbene non siano un fenomeno raro, gli sprite sono incredibilmente difficili da trovare ed osservare. Essi possono essere catturati con telecamere ad alta sensibilità e ad alta velocità. I spettri rossi si trovano nella mesosfera della Terra, lo strato tra la stratosfera e la termosfera, a circa 50 a 90 chilometri di altezza. A questa altitudine, i gas che compongono la nostra atmosfera sono molto più sottili e rendendo fredda la temperatura media, da -15 ° C ad un minimo di -120 ° C. Ma i gas a questa quota sono ancora abbastanza spessi da rallentare le meteore, ed è qui che si bruciano e creano quello che vediamo sottoforma di sciami meteorici. I spettri rossi non sono rari nel nostro sistema solare, e questo porta i ricercatori a sospettare la presenza di simili fenomeni su Giove, Saturno e Venere, tutti pianeti con l'ambiente favorevole a forti temporali. Proprio come sulla Terra, i spettri rossi trovati su questi pianeti potrebbero aprire una nuova finestra sulla loro composizione atmosferica, attraverso la conducibilità, e indicare la presenza di composti esotici. Giove e Saturno, entrambi giganti gassosi hanno avuto temporali con lampi 1.000 volte più potenti di quelli che abbiamo sulla Terra. Ed è proprio su questi pianeti che Daria Dubrovin, studente Ph.D. insieme ai suoi supervisori, il Prof. Colin del Dipartimento dell'Università di Geofisica e Scienze Planetarie di Tel Aviv e il Prof. Yoav Yair, della Open University di Israele, si stanno concentrando. Dubrovin ha ricreato le atmosfere planetarie in laboratorio per studiare la presenza di spettri rossi nello spazio. Così descrive il suo lavoro: "Mettiamo gli spiriti in bottiglia" e spera che porterà anche ad una nuova comprensione dei processi elettrici e chimici su altri pianeti.
Ma c'è di più, la comprensione dei fulmini su altri mondi potrebbe aiutare i ricercatori ad individuare le potenzialità di vita su altri pianeti. Come Dubrovin fa notare, il fulmine è comunemente accettato come generatore di molecole organiche che hanno trasformato i primi oceani terrestri in un brodo primordiale pieno di vita. Lo studio dei fulmini su altri pianeti potrebbe portare altri indizi della presenza di vita extraterrestre. La loro ricerca può essere facilmente applicata anche agli esopianeti, non solo ai corpi nel nostro sistema solare. Daria Dubrovin è rimasta molto emozionata da una tempesta di fulmini su Saturno. Attualmente, produce più di 100 lampi elettrici al secondo, un evento raro anche all'interno degli strati di nuvole volatili del pianeta. Se i ricercatori potessero raccogliere con successo le immagini degli spettri rossi ad altitudini superiori con la sonda Cassini (attualmente in orbita attorno a Saturno), non fornirebbero soltanto informazioni sulla tempesta in corso, ma aggiungerebbero anche una base di conoscenza generale degli spettri rossi e dei fulmini su altri pianeti. Per maggiori informazioni: www.aftau.org/news-page-astronomy--...=1454&ncs4699=3 Blue jets and Red sprites Ti potrebbero anche interessare: Edited by Pianeta X - 14/12/2014, 19:57 |