Pianeta Nibiru

La crisi siriana sta portando ad un conflitto su larga scala

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view post Posted on 7/7/2012, 15:20

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Siria: Occidente contro Russia e Cina
François Hollande e Hillary Clinton alzano il tiro




La crisi siriana sta portando i dirigenti internazionali ad un conflitto su larga scala, per ora e per fortuna solo a livello verbale, e se non si troveranno dei mediatori capaci di smorzare i toni, potrebbe portare ad una catastrofica guerra mondiale. Ora tutto il mondo occidentale, USA e Francia in testa, stanno puntando il dito su Russia e Cina accusandole di impedire la soluzione della crisi.
Dopo che è stato appurato che l’aereo di ricognizione turco si trovava nello spazio siriano e che non era stato abbattuto da un missile ma dalla contraerea siriana, quale altro tentativo escogiteranno per far intervenire la NATO? :B):

Ecco la parziale traduzione di 2 articoli che illustrano bene qual'è la posizione del mondo occidentale nei confronti della Siria, Russia e Cina.


Siria: Clinton alza il tono contro Russia e Cina

I media francesi hanno riportato che venerdì, il Segretario di Stato Hillary Clinton ha incontrato gli "Amici della Siria" a Parigi, allo scopo di fare pressioni su Russia e Cina che stanno ostacolando la soluzione dei conflitti tra siriani.

Clinton ha detto: "Potremo modificare la situazione solo se ogni paese presente mostrerà nel più breve tempo possibile, che la Russia e la Cina pagheranno per la loro tendenza a frenare i progressi (nella soluzione della crisi)," aggiungendo che è "impossibile tollerare questa situazione."

Venerdì, Parigi ha accolto una nuova riunione degli "Amici della Siria", un gruppo composto da rappresentanti di una cinquantina di paesi occidentali e arabi e diverse organizzazioni internazionali.

Il capo della diplomazia russa Sergey Lavrov, ha affermato che, dopo la conferenza sulla Siria tenutasi il 30 giugno a Ginevra, non è necessario convocare altri incontri per risolvere il problema siriano. Lavrov nello stesso tempo ha sottolineato che Mosca non sostiene gli obiettivi degli "Amici della Siria", che "cercano di fomentare lo scontro piuttosto che favorire le condizioni di un dialogo nazionale senza alcuna ingerenza esterna."

Nel corso della riunione di Ginevra, i ministri degli Esteri dei cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, la Turchia e i paesi che rappresentano la Lega Araba, hanno concordato i principi di regolamentazione della crisi siriana. Tali principi sono l'istituzione di un governo di transizione che coinvolga tutte le parti in conflitto e che sia dotato della totalità dei poteri esecutivi.

Tuttavia, alcuni rappresentanti occidentali, tra cui il capo della diplomazia francese, Laurent Fabius, hanno dichiarato dopo l'incontro che gli accordi raggiunti a Ginevra escludono la partecipazione del presidente Bashar al Assad in un futuro governo di transizione, un opinione che non è condivisa da Mosca.

Fonte http://fr.rian.ru/world/20120706/195269857.html


E Hollande chiama le Nazioni Unite ad "agire il più rapidamente possibile"

Francois Hollande nel suo discorso inaugurale ha invitato i partecipanti a prendere “cinque impegni concreti” per fare pressione su Damasco.

“la negazione di ogni impunità per i crimini”,

“l’attuazione concreta ed efficace “ delle sanzioni economiche e finanziarie,

“il rafforzamento” del sostegno all'opposizione, “fornendogli tutti i mezzi, compresi quelli delle comunicazioni “,

“ l'organizzazione di un efficace aiuto umanitario “,

“ la promessa “ di aiuto per la ricostruzione del paese.

Inoltre avverte i 2 paesi che non sono presenti, Russia e Cina: “Voglio rivolgermi a coloro che non ci sono. Al punto in cui siamo della crisi siriana, è indiscutibile che questa crisi è diventata una minaccia alla pace e alla sicurezza internazionale “.

Il Consiglio nazionale siriano (che comprende la maggior parte dell’ attuale opposizione), invitato a questa conferenza, ha di nuovo chiamato gli Amici del popolo siriano ad un intervento militare straniero.
“Dobbiamo prendere tutte le misure per stabilire una no-fly zone e dei corridoi umanitari” ha martellato il presidente del CNS Abdel Basset Sayda.

Estratto dell’articolo www.liberation.fr/monde/2012/07/06/...possible_831551

Sullo stesso argomento:

Guerra mondiale: Crisi economica e Siria, un cocktail esplosivo

Il Ministro russo S. Lavrov afferma che i ribelli siriani ricevono armi da paesi esteri

"Stati Uniti e altri paesi non tarderanno ad impegnarsi con azioni appropriate contro il regime siriano"

François Hollande non esclude un intervento militare, ma russi e cinesi si oppongono

Il veto congiunto di Russia e Cina sulla Siria provoca reazioni in tutto il mondo occidentale

Edited by Tarn - 22/3/2014, 20:53
 
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view post Posted on 8/7/2012, 14:06

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La Cina ha già replicato alle affermazioni di Hillary Clinton giudicandole " inaccettabili"
http://www.algerie1.com/flash-dactu/la-chi...n-sur-la-syrie/

E Mosca si dichiara contraria all'instaurazione di una no fly zone
http://www.algerie1.com/flash-dactu/syrie-...usion-aerienne/

Questo è un articolo molto interessante di Manilo Dinucci su Il Manifesto

CITAZIONE
Da che pulpito viene la predica
Manlio Dinucci

«Profondamente preoccupati per l'intensificazione della violenza», che rischia di allargare il conflitto a dimensioni regionali, chiedono con fermezza «la cessazione della violenza armata in tutte le sue forme». Chi sono i non-violenti? I membri del Gruppo di azione per la Siria che, riunitisi a Ginevra il 30 giugno, hanno emesso un comunicato finale. Alla testa dei non-violenti vi sono gli Stati uniti, registi dell'operazione bellica con cui, dopo la distruzione dello stato libico, tentano di smantellare anche quello siriano. Agenti della Cia, scrive il New York Times, operano segretamente nella Turchia meridionale, reclutando e armando i gruppi che combattono il governo siriano.

Attraverso una rete ombra transfrontaliera, in cui opera anche il Mossad, essi ricevono fucili automatici, munizioni, razzi anticarro, esplosivi. Con un video su YouTube, mostrano come sanno ben usarli: un camion civile, mentre passa accanto a un magazzino, viene distrutto dall'esplosione di un potente ordigno telecomandato. Esprime la sua «opposizione all'ulteriore militarizzazione del conflitto», che deve essere «risolto attraverso un pacifico dialogo», anche la Turchia: quella che fornisce il centro di comando a Istanbul, da cui viene diretta l'operazione, e le basi militari in cui vengono addestrati i gruppi armati prima di infiltrarli in Siria; quella che, prendendo a pretesto l'abbattimento di un proprio aereo militare che volava a bassa quota lungo la costa siriana per saggiarne le difese antiaeree, ora ammassa le proprie truppe al confine minacciando un intervento «difensivo».

Che farebbe da innesco a un attacco su larga scala della Nato in base all'articolo 5, rispolverato per l'occasione mentre per l'attacco alla Libia è stato usato il non-articolo 5. Dichiarano di essere «impegnati a difendere la sovranità, indipendenza, unità nazionale e integrità territoriale della Siria» anche gli altri membri del Gruppo: Francia, Gran Bretagna, Arabia Saudita, Qatar.
Quelli che attuano in Siria la stessa operazione già effettuata in Libia: addestrando e armando il «Libero esercito siriano» e altri gruppi (circa un centinaio), reclutati in vari paesi, i cui membri sono pagati dall'Arabia Saudita; utilizzando anche militanti e interi gruppi armati islamici, prima bollati come pericolosi terroristi; infiltrando in Siria forze speciali, come quelle qatariane inviate l'anno scorso in Libia, camuffate da gruppi interni di opposizione.

E i membri del Gruppo di azione che chiedono «libertà di movimento in tutto il paese per i giornalisti», sono gli stessi che, mistificando anche le immagini, conducono una martellante campagna mediatica su scala mondiale per attribuire al governo siriano la responsabilità di tutte le stragi. Gli stessi che hanno organizzato l'attentato terroristico in cui sono rimasti uccisi tre giornalisti siriani, quando un loro gruppo armato ha attaccato la televisione al-Ekhbaria a Damasco, colpendola con razzi e facendola poi saltare in aria. Salta così in aria anche l'assicurazione di Russia e Cina, membri del Gruppo di azione, che nessuno dall'esterno può prendere decisioni concernenti il popolo siriano. Le potenze occidentali hanno già deciso, azionando la loro macchina bellica, di annettere di nuovo la Siria al loro impero.

 
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view post Posted on 10/7/2012, 17:51

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Non so se è come dicono in quest'articolo e che potrebbe trattarsi solo di un operazione di routine, ma quest'operazione non è certo incoraggiante..

CITAZIONE
Alert: Siria, avvistate navi da guerra russe verso il porto di Tartus

Non e' la prima volta che imbarcazioni del paese si vedono nell'area. Gli Usa e la comunita' internazionale ha accusato Putin di inviare armi e altri sistemi di difesa al regime di Bashar al-Assad.

New York - Una flotta di navi da guerra russe si stanno dirigendo nel porto siriano nel bel mezzo del Mar Meditteraneo. Tartus e' l'unica base da guerra della Russia nel mediterraneo dove ha interessi. Potrebbe trattarsi quindi un'operazione di routine.

Leggi i seguito http://www.wallstreetitalia.com/article/14...-di-tartus.aspx

 
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