Pianeta Nibiru

Diffusi documenti segreti del Vaticano

« Older   Newer »
  Share  
Tarn
view post Posted on 28/5/2012, 01:13 by: Tarn
Avatar

Advanced Member

Group:
Fonder
Posts:
2,389

Status:


CITAZIONE (DRYHEAD @ 26/5/2012, 13:45)
"Non c'erano arresti in Vaticano da secoli"
Gabriele sarà sottoposto a tre gradi di giudizio come qualsiasi cittadino accusato di un delitto e giudicato dal tribunale apostolico poiché il reato è avvenuto in Vaticano. Lo spiega don Davide Scito, docente di Diritto Canonico all'università Pontificia Santa Croce. "Erano secoli che non si arrestava qualcuno in Vaticano", ha aggiunto Scito.

Ma che strano! don Davide Scito sembra essere oltre che dispiaciuto, per il clamore succitato dall'orrendo delitto ( furto di documenti confidenziali ), anche scandalisato!
"Erano secoli che non si arrestava qualcuno in Vaticano"
(leggere tra le righe : Erano secoli che non succedevano fatti criminosi in vaticano)

Nessun atto criminoso in vaticano da secoli = nessun arresto!

Ricordate la strage del 1998?
Quella dove 3 cadaveri vennero ritrovati proprio in vaticano?
Tutti e 3 i cadaveri " perfettamente vestiti " con tanto di descrizione degli abiti indossati dagli uni e dagli altri.

Una strage risolta tra le mura vaticane, ovviamente senza nessun arresto visto che venne incolpato la guardia svizzera Cedric Tornay, che era appunto stato trovato ""suicidato""

2 vittime uccise e, 1 "colpevole suicidato" ( come risulta dalle accurate indagine fatte dal vaticano ) :

Cedric Tornay, la guardia svissera ( "suicidato" perchè colpevole del doppio delitto)
Alois Estermann, comandante del Corpo delle Guardie Svizzere ( ucciso )
Gladis Romero moglie di Estermann ( uccisa )


CITAZIONE
L’omicidio del capitano Estermann, di sua moglie e del caporale Cédric Tornay: nessuno all’infuori delle autorità vaticane, ha potuto verificare come si siano svolti realmente i fatti e ciò ha lasciato spazio a ipotesi e illazioni...

Nell’appartamento di servizio dei coniugi Estermann, divenuto teatro di una strage, accorrono subito il sostituto della Segreteria di Stato, monsignor Giovanni Battista Re, monsignor Pedro Lopez Quintana, assessore per gli Affari generali della Segreteria di Stato vaticana, l’ispettore generale della Vigilanza vaticana Camillo Cibin e il sovrastante maggiore Raul Bonarelli, raggiunti subito dopo dal portavoce vaticano Joaquìn Navarro-Valls. Del triplice delitto, non è informato subito l’Ispettorato generale di Pubblica Sicurezza presso il Vaticano che opera in stretta collaborazione con i colleghi italiani, come previsto dal nuovo concordato.
Nessuna richiesta di collaborazione è quindi inoltrata alle autorità italiane, e dell’inchiesta si occupano le sole autorità vaticane, sotto la guida del Giudice Unico, l’avvocato Gianluigi Marrone, che arriva sul posto un’ora dopo. Quest’ultimo affiderà successivamente il caso al professor Nicola Picardi, “Promotore di giustizia”, che alla fine concluderà per l’archiviazione.
L’appartamento degli Estermann non è sigillato, anzi più passa il tempo e sempre più persone affollano il luogo: la scena del crimine viene irrimediabilmente inquinata.
Dopo circa tre ore dal delitto arriva miracolosamente la versione ufficiale del Vaticano. Attraverso il portavoce Joaquìn Navarro-Valls si viene a sapere che «I dati finora emersi permettono di ipotizzare un raptus del vice-caporale Cédric Tornay che, in un momento di follia, si sarebbe recato nell’appartamento dove avrebbe ucciso con la pistola d’ordinanza il colonnello e sua moglie e successivamente si sarebbe suicidato». Navarro-Valls riferisce anche della presenza di una lettera d’addio, affidata qualche ora prima (le 19,30, precisa il portavoce) a un commilitone dal folle vice-caporale con queste parole: «Se mi succede qualcosa, consegnala ai miei genitori». La versione ufficiale vaticana si conclude con un laconico messaggio: «E’ tutto molto chiaro, non c’è spazio per altre ipotesi».
Nel briefing del 6 maggio, il direttore della sala stampa della Santa Sede conferma questa versione ufficiale: «sono ora in grado di comunicare i risultati delle autopsie eseguite sui corpi del Comandante della Guardia Svizzera Pontificia Alois Estermann e della consorte Signora Gladys Meza Romero, così come del corpo del vice-caporale Cédric Tornay. La salma del comandante Estermann presentava ferite d’arma da fuoco provocate da due proiettili. Un proiettile è penetrato nel viso - zigomo sinistro - interessando la colonna cervicale ed il midollo spinale. L’altro è penetrato nella regione deltoidea sinistra ed è fuoriuscito dalla spalla sinistra per rientrare di nuovo nel corpo sulla faccia laterale sinistra del collo, con decorso verso destra, e penetrare nel canale midollare a livello delle prime vertebre, recidendo il canale midollare e i tessuti cerebrali. La salma della signora Gladys Meza presentava un unico foro nella spalla sinistra, in direzione verso destra, per un proiettile che ha raggiunto la colonna cervicale. La salma del vice caporale Cédric Tornay presentava un foro di uscita nella parte inferiore dell’osso occipitale, per un colpo d’arma da fuoco che è penetrato in corrispondenza della bocca. Sono in corso ulteriori accertamenti sia strumentali che di laboratorio. Da una prima ricostruzione dei fatti e dagli accertamenti autoptici è fondamentalmente presumibile che il vice caporale Cédric Tornay, dopo aver esploso due colpi d’arma da fuoco dalla sua pistola d’ordinanza contro il comandante Estermann e un colpo contro la consorte del comandante, si sia suicidato».

Continua: Sangue in Vaticano

CITAZIONE
Dalle mura del Vaticano, a cinquecento anni dalla fondazione dell’esercito più antico del mondo (21 gennaio 1506 durante il Pontificato di Giulio II), non trapela più nulla circa la vicenda della morte di Cedric Tornay, il vice caporale delle Guardie Svizzere morto la sera del 4 maggio 1998 insieme al suo comandante, Alois Estermann, e a sua moglie, Glady Moza Romero, venezuelana e funzionaria dell’ambasciata del suo paese. Una vera e propria strage: il colonnello Esterman era stato nominato, nello stesso giorno, comandante della Guardia Svizzera da poche ore dopo mesi di attesa dal momento che il suo predecessore, il Colonnello Roland Buchs aveva lasciato il comando nel novembre del 1997. Sulla scena del crimine - l’appartamento di servizio dei coniugi Estermann, attiguo alla caserma e poco distante dal Palazzo apostolico - accorrono il sostituto della Segreteria di Stato, monsignor Giovanni Battista Re, l’ispettore generale della Vigilanza Camillo Cibin e il sovrastante maggiore Raul Bonarelli raggiunti dal portavoce vaticano Joaquìn Navarro-Valls. Del triplice delitto, non viene informato subito l’Ispettorato generale di Pubblica Sicurezza presso il Vaticano che opera in stretta collaborazione con i colleghi italiani come previsto dal nuovo Concordato... http://archivio900.globalist.it/it/articoli/art.aspx?id=7023


Edited by Tarn - 22/4/2014, 22:23
 
Top
7 replies since 22/5/2012, 16:23   5914 views
  Share