Le falsità dell’ultimo rapporto dell' IPCC
emergono in un nuovo Climategate
Una nuova serie di 5000 e-mail scambiate tra scienziati che si situano nell’ambito del presupposto che gli esseri umani sono la causa del riscaldamento globale, è stata diffusa pubblicamente ma in modo anonimo in questi giorni, scatenando una nuova bufera di polemiche, due anni lo scandalo del Climategate del 2009.
Tre temi chiave emergono da queste e.mail trafugate:
- Degli scienziati importanti e centrali nel dibattito sul riscaldamento globale stanno prendendo provvedimenti per nascondere piuttosto che diffondere i dati e le discussioni che portano alle loro conclusioni
- Questi scienziati percepiscono il riscaldamento globale come una "causa politica" piuttosto che una ricerca scientifica equilibrata
- Molti di questi scienziati ammettono sinceramente tra loro che la maggior parte delle ricerche scientifiche sull'argomento sono deboli e dipendono da una deliberata manipolazione dei fatti e delle cifre
Per quanto riguarda la trasparenza scientifica, una delle caratteristiche che definisce la scienza è la diffusione e la condivisione dei dati, delle teorie e delle procedure in modo che gli enti indipendenti e in particolare gli scettici su una determinata ipotesi o teoria, possano confutare o convalidare le esperienze e le osservazioni. Lo scambio di e-mail tra i ricercatori coinvolti nel Climategate, tuttavia, mostrano uno sforzo concentrato a nascondere piuttosto che a diffondere le prove e le procedure inerenti al loro lavoro.
Phil Jones, uno scienziato che lavora per l'IPCC ha scritto in una e-mail pubblicata recentemente: "Mi è stato detto che l'IPCC si situa al di sopra della legge della FOI (Freedom of Information: legge sulla libertà di informazione). Un modo per coprire se stessi e tutti coloro che lavorano all’ AR5 (quinta valutazione dell' IPCC) è quello di eliminare tutte le e-mail al termine del processo”.
In un'altra mail ha scritto: "Tutto il lavoro che abbiamo fatto è stato fatto in relazione al finanziamento della ricerca e dobbiamo tenerlo ben nascosto. Ne ho parlato con lo sponsor principale (Department of Energy) in passato, e sono felici di non far conoscere i dati originali della stazione".
Le e-mail del Climategate originale contenevano delle prove simili di distruzione di informazioni e dati ai quali il pubblico avrebbe il diritto di accedere secondo i principi della libertà di informazione.
Jones scrive a Michael Mann della Penn State University in una e-mail già pubblicata nel Climategate I: "Mike, potresti eliminare tutte le e-mail che hai scambiato con Keith (Briffa) in riferimento all’AR4 (quarta valutazione dell'IPCC)? Keith farà lo stesso ... Chiederemo a Caspar (Ammann) di fare lo stesso.
Le nuove e-mail rivelano anche dei tentativi da parte degli scienziati di politicizzare il dibattito e di avanzare conclusioni predeterminate.
Jonathan Overpeck, principale autore e coordinatore dell’ ultima valutazione dell'IPCC scrive: "Il trucco potrebbe essere quello di decidere del messaggio principale e utilizzarlo per guidare ciò che si può includere o no”.
Mann ha scritto in un altra di queste e-mail pubblicate recentemente: "Ho rinunciato con Judith Curry (docente di climatologia presso il Georgia Institute of Technology) qualche tempo fa. Non so se si rende conto di quello che fa, ma non aiuta la causa”.
Mann ha scritto in un'altra mail "Ho parlato con persone negli Stati Uniti per trovare un giornalista investigativo che indaghi sul giornalista scettico, Steve McIntyre”.
Queste nuove e-mail aggiungono altro peso a quelle del Climategate I, e rivelano gli sforzi di politicizzare il dibattito scientifico. Per esempio, Tom Wigley, uno scienziato dell'Università della Corporation for Atmospheric Research, era l’ autore di una mail del Climategate I , pensava che i suoi colleghi del Climategate "dovevano liberarsi del “redattore capo di una rivista scientifica perché aveva pubblicato articoli in contraddizione con le stime del riscaldamento globale.
Più che rivelare un codice di cattiva condotta e di ragioni non valide, le nuove e-mail pubblicate, rivelano le ammissioni delle debolezze della scienza circa le valutazioni del riscaldamento globale.
Peter Thorne del Met Office del Regno Unito, scrive: "Le osservazioni non mostrano nessun aumento delle temperature in tutta la troposfera tropicale, a meno di non accettare che un solo studio e approccio, omettendone molti altri. Questo è semplicemente pericoloso. Dobbiamo comunicare i dubbi ed essere onesti. Phil, spero che potremo trovare il tempo per discutere, se necessario”.
Thorne dice:"Penso che la scienza sia manipolata con il fine di metterci una valenza politica, e questo non è molto intelligente per la nostra salvaguardia nel lungo periodo”.
Wigley riconosce: "Mike, i dati inviati sono molto fuorvianti ... Ci sono state una serie di presentazioni disoneste dei risultati dei modelli da parte di alcuni autori e dello stesso IPCC! “.
Altre e-mail certamente più sconcertanti saranno sicuramente scoperte nei prossimi giorni mentre altri osservatori scrutineranno più di 5000 e-mail. Ciò che è già chiaro, è la necessità di ulteriori ricerche più obiettive e un comportamento più etico da parte degli scienziati che sono ai vertici dell’ IPCC e nelle discussioni sul riscaldamento globale.
Traduzione di 2formulauno
Fonte:
www.forbes.com/sites/jamestaylor/20...warming-debate/Edited by Tarn - 12/7/2012, 15:32