Pianeta Nibiru

Il vero valore del denaro

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supergianlu
view post Posted on 9/8/2011, 18:36




Il denaro, una farsa...



La storia si svolge in un villaggio che vive di turismo. Ma ecco che arriva la crisi, non ci sono più turisti. Tutti chiedono prestiti a tutti per sopravvivere. Diversi mesi passano, sempre più magri.

Finalmente arriva un turista che chiede una camera all'albergo. La paga con un bigliettto di 100 dollari.

Il turista non è ancora salito nella sua camera che l'albergatore corre a portare il biglietto al macellaio al quale doveva proprio 100 dollari. Il macellaio a sua volta si precipita immediatamente dal contadino che lo rifornisce di carne.
Il contadino dal canto suo si affretta a pagare il suo debito con la prostituta che gli aveva fornito i suoi servizi. La prostituta chiude il cerchio correndo dall'albergatore per rimborsarlo visto che non lo aveva più pagato per l'affitto della camera ad ore.

Nel momento stesso in cui posa il biglietto di 100 dollari sul bancone, il turista che stava tornando a dire all'albergatore che la stanza non era di suo gusto e che non la voleva più, recupera il suo biglietto e scompare.

Nulla è stato speso, ne guadagnato ne perso. Eppure più nessuno nel villaggio ha debiti.

Super e sopratutto TARN :D
 
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Tlecuauhtli
view post Posted on 11/8/2011, 12:56




Questa storiella non dimostra che il denaro non ha valore, anzi! dimostra che la moneta ha un valore perché è una misura convenzionale del valore (come direbbe il buon Giacinto Auriti: "La moneta è il valore della misura e la misura del valore" :D), convenzionale perché nasce da un accordo sociale basato sulla fiducia: in questo caso in mancanza della moneta ufficiale (crisi di liquidità) l'uomo inconsapevolmente crea dal debito una moneta per mandare avanti la sua economia che senza una moneta morirebbe e non ci sarebbero scambi o sarebbero resi più difficoltosi col baratto.
Infatti senza una moneta ogni debitore avrebbe dovuto restituire al creditore l'equivalente di 100$ in beni e servizi (in questo caso l'albergatore avrebbe i migliori vantaggi rotfl) e questo dimostra che in realtà il denaro come convenzione ha valore eccome, altro che farsa!

Mi spiego meglio.

Innanzitutto bisogna fare un distinguo: i debiti descritti nella storiella sembrano essere di natura commerciale e non finanziaria e questo è determinante perché i debiti commerciali non sono altro delle dilazioni di pagamento (compro oggi ti pago dopodomani) e non veri e propri prestiti di moneta (oggi mi dai i soldi per comprare da un terzo e te li restituisco dopodomani)

Nella storiella si coglie il momento in cui i debitori godendo della dilazione hanno già usufruito dei beni/servizi (hanno già speso) ma i creditori non hanno ancora incassato (non hanno ancora né guadagnato né perso) a causa del salto temporale incorrente tra erogazione e scadenza dell'obbligazione: tutti si ritrovano in mano i beni che hanno comprato anche se non c'è stato un reale esborso di denaro, ma contestualmente hanno visto incrementare i loro debiti, magari segnalati da un documento giuridico valido chiamato pagherò.
Questo è un passo importante perché il pezzetto di carta pagherò che ogni debitore dà al creditore ha lo stesso valore equivalente di una banconota da 100$, ma mentre la banconota ha una liquidità immediata e quindi senza rischi, il pagherò è liquido solo alla scadenza (anche se in questo caso breve): questo fatto genera una certa misura di rischio data dalla possibilità del debitore che non ripaghi il debito (in base alla misura del rischio si calcolano normalmente gli interessi). La breve scadenza, tuttavia, rende il pagherò un buon surrogato della moneta e, in particolare, lo rende moneta fiduciaria (nota: per contare la quantità di moneta presente in un sistema si dividono le disponibilità in quattro aggregati a seconda della liquidità determinata dalla scadenza, per maggiori informazioni vedi qui).

Oibò! La comunità del paesello non ha più denaro per finanziare la propria economia, ma cosa è successo? Nel momento in cui i creditori hanno accettato di concedere la dilazione hanno creato nuova moneta, simboleggiata dai pagherò, il cui valore è ancorato al valore dei beni reali oggetto della transazione. Ebbene sì! La moneta non c'è? La si crea! (quello che praticamente è successo in Grecia :) con la nascita di monete alternative e complementari all'euro)
Ricordatevi che la moneta è una convenzione sociale, niente di più niente di meno.

Se ci fosse un sistema informativo efficiente (le "capere"/"inciucesse" ecc. xD) grazie al quale tutti venissero a sapere che il debito non segue una linea retta ma è un circolo chiuso, le obbligazioni si sarebbero estinte per surrogazione dei diritti creditori senza l'intervento dello sparuto turista. Per fare ciò bisogna rintracciare il debito più antico, cioè quello che è stato richiesto per primo, perché solo così si possono stabilire il debitore e il creditore originario. Immaginiamo come siano andate le cose precedentemente.

Ipotesi basilari:
- l'albergatore è stato il primo a richiedere il debito.
- il debito deve essere sempre concesso (fiducia o meno)
- ogni debito è di uguale ammontare (100$).

L'albergatore compra la carne dal macellaio ma non ha soldi per pagare e chiede una dilazione al macellaio che acconsente (senza la fiducia iniziale la transazione non sarebbe potuta sorgere e l'albergatore sarebbe dovuto tornare senza carne con la coda tra le gambe e non ci sarebbe stato il debito originario).

Il macellaio va dal contadino chiedendo di comprare la carne ma non ha soldi, si presentano due casi:
- l'agricoltore ha fiducia e gli concede la dilazione facendogli sottoscrivere un pagherò: l'albergatore ha un debito verso il macellaio, il quale a sua volta deve dei soldi al contadino. Il macellaio senza dover far nulla può chiedere all'albergatore di pagare non a lui ma al contadino direttamente (surrogazione per volere del creditore) estinguendo i due debiti direttamente.
- l'agricoltore non ha fiducia nelle parole bonarie del macellaio e vuole solo denaro: lo ianchiere (macellaio in dialetto napoletano), allora, si vede costretto a cedere il suo credito verso l'albergatore all'agricoltore, il quale diventa il nuovo creditore dell'albergatore.

A fine giornata stanco e stressato dagli oneri vessanti della vita bucolica, l'agricoltore va dalla prostituta a farle vedere quant'è grosso il suo forcone. Dopo essersi sollazzato ampiamente lo zappatore ammette che non ha soldi ufficiali per ripagare le gioie che Bocca di Rosa le ha concesso: la fanciulla, anche se fa la meretrice, si dimostra una signora concedendo al contadino di regolare il suo conto in un futuro prossimo.
A questo punto la prostituta si surroga nei diritti di creditore verso il debitore originario = hotellante.

Quando il contadino se ne va la lucciola confessa all'albergatore che le ha affittato la camera di non aver ricevuto denaro dall'agricoltore, poiché la somma di denaro è uguale la prostituta acconsente a far riscuotere all'albergatore il debito.
La mattina dopo l'albergatore va dall'agricoltore a riscuotere il debito, l'agricoltore gli dice che può regolare il conto andando dal macellaio che è suo debitore. D'improvviso l'albergatore scoppia in una grassa risata perché ha scoperto che il suo debito ha fatto il giro del paese per tornare alla fine a lui stesso. L'agricoltore incuriosito dalla risata acconsente di accompagnarlo dal macellaio a spiegargli la situazione: alla fine l'albergatore/debitore originario s'è trovato per surrogazione creditore di sè stesso e per compensazione il debito scompare.

A questo punto tutti e tre prendono i rispettivi pagherò-moneta e li strappano in una candida pioggia di coriandoli.
L'albergatore ha comprato la carne, il macellaio ha acquistato il vitello dal contadino, il contadino ha goduto del corpo della prostituta e la prostituta ha usufruito della stanza d'albergo senza che fosse stata necessario né il turista e nè la fantomatica banconota da 100$ soprattutto.

Edited by Tlecuauhtli - 11/8/2011, 15:44
 
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